Giovedì, 29 Dicembre 2016 10:36

Le origini della parola spam: carne in scatola e gag

Quante volte abbiamo sentito parlare di spam!

La domanda che ti facciamo è questa: ti sei mai chiesto da dove deriva la parola spam? Scopriamolo insieme.

Con la parola spam si identificano quel genere di comunicazioni pubblicitarie via e-mail che vengono inviate agli utenti senza il loro permesso.

E' UN ACRONIMO

SPAM è il nome di una marca di carne in scatola statunitense. Ci sono teorie diverse riguardanti la frase “nascosta” ma principalmente si opta per “Shoulder of Pork And haM” (spalla di maiale e prosciutto); “SPiced hAM” (prosciutto aromatizzato); “Spiced Pork and hAM” (maiale e prosciutto aromatizzati); “Specially Processed Army Meat” (carne per l’esercito fabbricata in modo speciale); “Specially Processed Assorted Meat”(carne per l’esercito fabbricata in modo speciale).

Il prodotto fabbricato dalla Hormel Food Corporation fin dal 1973 è celebre perché entrò a far parte del rancho dei soldati statunitensi. Come si legge dal sito dell’azienda, le scatolette costituivano “l’ultima linea di difesa tra soldati e la fame”.

DA CARNE A FASTIDIO

Se è una scatoletta di carne, come si è passati ad identificare con lo stesso termine la posta indesiderata? C’è uno step intermedio...

L’associazione tra carne e “fastidio”, “indesiderato” risale ad uno sketch dei Monty Python, gruppo comico britannico attivo dal 1969 al 1983. Nella gag in questione (puoi guardarla qui) viene rappresentata una locanda in cui siede un gruppo di vichinghi. I due protagonisti vogliono ordinare dei piatti senza SPAM ma è impossibile. Tutti i piatti elencati dalla cameriera lo contengono, anzi lo SPAM è la base di ogni singolo prodotto venduto. La parola SPAM è ripetuta fino allo sfinimento da tutti i protagonisti della gag, che cantano pure una canzoncina che ripete le dubbie virtù dello SPAM:

«SPAM SPAM SPAM SPAM
SPAM SPAM SPAM SPAM
Lovely SPAM, wonderful SPAM!»

Lo sketch è probabilmente una denuncia alla politica di razionamento bellico della carne, ma l’ossessione con cui il termine SPAM viene ripetuto diventa sinonimo di fastidio e irritazione.

LA PRIMA E-MAIL DI SPAM

Dal significato con la sfumatura di fastidio alla posta indesiderata il passo è stato breve.

Il 12 aprile 1994 due avvocati di Phoenix, Canter e Siegel, inviarono un messaggio promozionale via e-mail a parecchi utenti, in relazione ad una lotteria per ottenere la green card. Non era la prima volta che messaggi di questo genere venivano inviati, ma la loro comunicazione fu la prima ad essere catalogata come spam. Il motivo?

Grazie all’aiuto di un programmatore, erano riusciti ad inviare il loro annuncio ad una newsgroup su USENET, una delle reti di server online più grandi al mondo. USENET è utilizzato da migliaia di utenti al mondo per scambiarsi e raccogliere articoli, news e post secondo determinate categorie e tematiche. Gli utenti scelgono da soli quali feedback ricevere. Quel giorno però molti ricevettero il messaggio dei due avvocati e qualcuno, probabilmente fan del gruppo comico, etichettò questo elemento fastidioso con la parola spam.

VIOLAZIONE DEI DIRITTI

In seguito alla diffusione del termine spam per indicare la posta indesiderata, la Hormel è ricorsa agli avvocati, specificando che non si opponeva all’utilizzo della parola in sé, ma solo al modo in cui questa veniva scritta. Per identificare la posta indesiderata la Hormel ha decretato che il termine venga scritto solo in caratteri minuscoli, per differenziarlo dal marchio registrato in caratteri maiuscoli che identifica la scatoletta di carne.

Nonostante questa vittoria, la Hornel ha aperto sul suo sito ufficiale uno shop con merchandising più disparato legato al doppio significato del termine. Ottima strategia di marketing?

 

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